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Bioanalisi Center ti offre un filo diretto con la salute! Il centro diagnostico di Palermo specializzato nella valutazione dello stato di salute di adulti e bambini fa della trasparenza nel rapporto con i pazienti il proprio punto di forza e ti offre una speciale sezione news nella quale scoprire le novità del laboratorio, le comunicazioni urgenti e le informazioni utili per sottoporti alle analisi del sangue e agli esami delle intolleranze. Per saperne di più puoi contattare in ogni momento la segreteria della struttura di Palermo.
La BIOANALISI CENTER è lieta di comunicare la collaborazione con SORGENTE GENETICA per la valutazione della mutazione genetica MTHFR cofattore di rischio della TROMBOFILIA.
La mutazione MTHFR è un difetto genetico che colpisce l'enzima metilen-tetraidrofolato reduttasi. Quest'aberrazione è correlata all'iperomocisteinemia (elevati livelli di omocisteina nel plasma) e si ripercuote sul metabolismo dei folati.
La mutazione del gene MTHFR è trasmessa con modalità autosomica recessiva ed è responsabile di una riduzione dell'attività dell'enzima per cui codifica. Questo fenomeno è stato identificato come fattore di rischio per lo sviluppo di trombosi, malattie coronariche, aborti spontanei e difetti nel tubo neurale.
La predisposizione genetica allo sviluppo di trombi (trombofilia) è determinata da mutazioni in geni specifici fra cui: Fattore II, Fattore V, MTHFR e PAI1
SIBO
(Small Intestinal Bacterial Overgrowth o Sovraccrescita Batterica Intestinale)
La SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth o Sovraccrescita Batterica Intestinale)è una condizione clinica caratterizzata da una sindrome di malassorbimento causata da un aumento di concentrazione di microorganismi nell’intestino tenue.
La microflora intestinale è un sistema microbiologico complesso composto da funghi, virus, parassiti e, soprattutto, batteri. La concentrazione batterica varia lungo il tratto gastrointestinale aumentando in modo progressivo iniziando dallo stomaco e duodeno fino a raggiungere la massima concentrazione (1014 UFC/ml ) nel colon.
L’ecoflora intestinale “normale” gioca un ruolo importante di difesa contro microorganismi patogeni, di stimolo del sistema immunitario, di controllo delle funzioni metaboliche e trofiche degli enterociti e di sintesi di vitamine e nutrienti. Essa ha inoltre effetti sull’attività motoria e propulsiva dell’intestino, collaborando a regolare la sensibilità intestinale.
I sintomi legati alla SIBO sono in generale quelli del malassorbimento intestinale, con ampie variazioni individuali. Tali variazioni sono dovute all’entità della contaminazione (carica batterica),all’estensione del tratto intestinale interessato, alle specie batteriche
implicate e alle condizioni di base responsabili.
I sintomi più frequenti sono diarrea, flatulenza e gonfiore addominale e dolore addominale cronico.
Esistono forme pressoché asintomatiche o caratterizzate da alternanza di stipsi e diarrea, come pure forme severe, anche se rare, caratterizzate da malassorbimento intestinale, carenza di vitamina B12 e anemia.
Condizioni anatomiche e funzionali che disturbano o impediscono una normale motilità e clearance intestinale sono alla base di una sovraccrescita.
La SIBO, inoltre, si trova frequentemente associata a condizioni patologiche intestinali quali la celiachia e l’intolleranza al lattosio.
Tra le condizioni iatrogene chirurgiche troviamo le resezioni gastriche, per eliminazione della mucosa acidosecernente, le aderenze post-chirurgiche, le anse cieche, resezioni ileo-coliche con eliminazione della valvola ileo-cecale, e probabilmente i by-pass gastro-intestinali e ogni alterazione della normale struttura e funzione intestinale.
Ma la causa più frequente oggi è verosimilmente quella indotta dalla terapia medica a lungo tempo con inibitori della pompa protonica (PPI)
L’optimum per la diagnosi di SIBO è considerato la raccoltae cultura diretta del contenuto digiunale. Tale procedura, tuttavia,ha il limite di avere una sensibilità diagnostica scarsa (impossibilità a raggiungere i tratti digiuno-ileali distali), di essere invasiva e scarsamente riproducibile, soggetta a contaminazione da parte di batteri del cavo orofaringeo ed è penalizzata dalla possibilità di
colonizzazione da parte di batteri non coltivabili.
Per tale ragione sono comunemente usati a scopo diagnostico i breath tests al glucosio e al lattulosio, che pur essendo surrogati diagnostici “indiretti”, hanno il grande vantaggio di non essere invasivi, di essere riproducibili, e di possedere sensibilità e specificità del tutto accettabili ai fini clinici. Essi si basano sulla produzione di idrogeno e/o metano da parte dei batteri come conseguenza
della fermentazione.
La diagnosi di SIBO viene posta quando il livello di idrogeno o metano nel respiro aumenta di > 12 parti per milione rispetto al valore basale (glucosio) o quando si osservano 2 picchi di tale incremento dopo ingestione di lattulosio (picco SIBO e picco colonico).
Studio del benessere intestinale
Il test viene effettuato su feci ed urine allo scopo di individuare eventuali patologie intestinali in atto, oltre che per avere un quadro complessivo dello stato del tubo digerente. Il pacchetto di esame prende in considerazione diversi indici infiammatori:
mediante metodiche analitiche colorimetriche in cromatografia liquida (HPLC) vengono rilevati 2 parametri: INDICANO e SCATOLO. Questi due indicatori determinano la prevalenza di flora intestinale putrefattiva, derivante dalla fermentazione delle proteine, oppure fermentativa, determinata dai carboidrati.
la Candida albicans è un fungo saprofita che cresce a 37°C. È normalmente presente nel tratto intestinale dove non provoca danni particolari. In alcune circostanze, tuttavia, può diventare patogeno invadendo le mucose e causando diversi problemi. La candida è nota perché si presenta spesso come affezione vaginale, del cavo orale e della pelle (con chiazze che compaiono con l’esposizione solare) ed è imputata spesso a cistiti. Chi soffre di candida vaginale sa che con le medicine convenzionali è difficile sconfiggerla e che in generale tende a ripresentarsi. Candida spp. può attaccare moltissimi tipi di tessuti ed è anche contagiosa. La sua diffusione è in continua crescita.
la sua determinazione nelle feci può essere utilizzata come marcatore indiretto dell’infiammazione intestinale. Livelli aumentati di calprotectina fecale si riscontrano soprattutto nelle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) come ad esempio la Rettocolite Ulcerosa e il Morbo di Crohn. Alti livelli vengono anche riscontrati in tutte le patologie che implicano un processo infiammatorio, acuto o cronico, a carico dell’apparato gastroenterico, includendo le patologie peptiche, le diverticoliti e il trattamento con alcuni farmaci.
la zonulina è una proteina che modula le giunzioni strette degli enterociti, garantendo la giusta permeabilità alle cellule che costituiscono la parete intestinale. Alti livelli di tale proteina si correlano alla presenza di disturbi intestali spesso collegati alla presenza di intolleranze e/o allergie alimentari.
l’elastasi pancreatica umana (E1) è una proteina che permette la digestione dell’elastina, proteina molto importante a livello alimentare. La sua determinazione permette di rilevare l’eventuale presenza di insufficienza pancreatica. Tale proteina ha infatti la capacità di rimanere integra durante l’intero processo digestivo, motivo per il quale la sua concentrazione nelle feci riflette bene lo stato funzionale del pancreas esocrino.
consente di rilevare in un campione di feci la presenza di batteri responsabili di infezioni gastrointestinali. Sul campione fecale verranno effettuate valutazioni di tipo macroscopico, chimiche e microbiologiche alla ricerca dei seguenti patogeni:
l’esame permette di evidenziare l’eventuale presenza dei principali parassiti umani: Ancylostoma duodenale, Ascaris lumbricoides, Entamoeba histolytica, Giardia spp, Hymenolepis nana, Ossiuri, Tenia saginata, Tenia solium, Trichuris trichiura e Tricomonas spp.
viene eseguito per la ricerca del sangue che non è visibile ad occhio nudo (da cui il termine “occulto”) e che, quindi, non altera il colore delle feci. La presenza del sangue occulto nelle feci indica un minimo, lento e (spesso) intermittente sanguinamento nel tratto digestivo. Ogni tratto del canale digestivo può essere sede del sanguinamento e le patologie possono andare da cause benigne (emorroidi) a patologie molto più gravi (tumori). Per accertarne la causa sono, quindi, necessari esami mirati dopo la valutazione medica. Costituisce inoltre un importante esame per lo screening del cancro al colon- rettale.